
(Notizia AGI del 9 agosto 2007)
Ginevra, 9 ago. - Dopo India, Bangladesh, Nepal e Pakistan, piogge e alluvioni rischiano di mettere in ginocchio anche il Sudan. Le forti precipitazioni stagionali, iniziate con largo anticipo, e le conseguenti inondazioni hanno spazzato via decine di migliaia di case e provocato un milione di sfollati nel Paese africano.
Lo hanno riferito la Federazione internazionale della Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa, che hanno chiesto alla comunita' internazionale di intervenire con un contributo di almeno 3.3 milioni di euro per rispondere all'emergenza.
Secondo un rapporto della Mezzaluna Rossa sudanese, nelle ultime quattro settimane di piogge e alluvioni sono morte almeno 100 persone, mentre piu' di 300.000 sono rimaste senza casa in 16 dei 26 distretti del Paese. Almeno 60.000 case, perlopiu' capanne di paglia e fango, sono state spazzate via dalla furia delle acque, e la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi giorni.
"Non si vedevano alluvioni del genere da almeno 20 anni", ha raccontato John English, coordinatore dei soccorsi in Sudan della federazione internazionale, "intere comunita' sono state cancellate. Case, strade, ponti, scuole e ospedali sono stati danneggiati o completamente distrutti".
Molti dei fiumi che non sono straripati hanno comunque raggiunto i livelli di massima allerta. E' il caso del Nilo Blu, a Khartum, che ha superato di quasi due metri il livello piu' alto, raggiunto nel 1988. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, nonostante siano state tempestivamente distribuite scorte d'acqua potabile e pastiglie per depurare l'acqua a oltre mezzo milione di persone, il rischio epidemie non e' ancora scongiurato. Il rapporto parla infatti di almeno 39 morti e 637 casi di sospetta diarrea acuta, provocata da acqua di cattiva qualita' negli stati di Gedaref e Kassala, nell'est del Paese.
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